Riassunto
Con la partecipazione al convegno “Opening the Past: Game Over” organizzato dall’Università di Pisa a giugno 2015, si è avviato il discorso sulla natura intrinseca del progetto di scavo della Terramara di Pilastri – allora definito per la prima volta come un progetto di open archaeology oltre che scavo “aperto” senso lato. In questo breve contributo andiamo a introdurre l’evoluzione di quest’idea e della sua connotazione durante le varie fasi di sviluppo del progetto, analizzandone i tratti identitari e discutendoli nel contesto parallelo d’uso dei media nella comunicazione del progetto di scavo nel tempo.
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Capitolo 31
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Autore corrispondente
Giulia Osti, School of Information and Communication Studies, University College Dublin, già Digital Cultural Heritage Laboratory, Cyprus University of Technology.
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Come citare questo capitolo
Osti, G., Candeo, S., Milanesi, C., Dal Fiume, L., Barbieri, A. 2021. Capitolo_31. Uno scavo “aperto” agli albori della digital transformation. In M. Vidale, S. Bergamini, G. Osti, V. G. Prillo, C. Reggio, F. Trevisan, I Pilastri della Terramara. Alle radici di economia, società e ambiente nel territorio di Bondeno, Volume 2 – Prima e Dopo lo Scavo, pp. 343-354. Treviso: Edizioni Antilia.